Qual è il codice ATECO di un NCC?
Se vuoi avviare una carriera come driver e stai pensando di aprire una partita IVA, sicuramente ti sarà utile capire qual è il codice ATECO di un NCC.
Il codice ATECO è un sistema di classificazione utilizzato in Italia per categorizzare le attività economiche. Il termine “ATECO” deriva da “Attività Economica” e il codice fa parte di un sistema più ampio definito “Classificazione delle Attività Economiche“. Ogni attività economica svolta da un’azienda, così come da un professionista (come ad esempio un driver), deve essere legata ad un codice ATECO che ne identifichi la natura.
Ci sono sempre molti dubbi quando si parla di aspetti fiscali nel lavoro di un NCC. Ecco come scegliere il codice ATECO e quali sono i requisiti da rispettare per registrarti come driver NCC.
Cos’è e a che serve il codice ATECO?
Come abbiamo detto, il codice ATECO è un sistema di categorizzazione che serve per identificare in modo preciso e standardizzato la natura dell’attività economica svolta da un’impresa o un professionista. Ovviamente, ad ogni codice corrispondono specifiche attività economiche.
Le funzioni di questo codice sono:
- La possibilità di classificare le attività economiche a fini statistici e per condurre analisi di mercato
- L’accesso alla possibilità di aprire una partita IVA (per farlo, è indispensabile avere un codice ATECO di riferimento)
- Stabilire, l’applicabilità di specifici regimi fiscali, delle aliquote IVA e altre questioni tributarie
- Definire una conformità a livello internazionale. Questo perché l’ATECO è allineato con la classificazione NACE (Nomenclatura delle Attività Economiche nella Comunità Europea) e, quindi, facilita la comparazione e l’integrazione dei dati a livello internazionale, facilitando le analisi economiche transnazionali.
Quale codice ATECO deve scegliere un driver professionista?
Ci sono diversi codici ATECO legati alla professione di driver. Tuttavia, se stai pensando di aprire un’attività di NCC, il codice ATECO che dovrai scegliere è questo:
49.32.20 – Trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente (NCC)
Ci sono poi altri codici ATECO relativi a professioni legate alla guida, che potrebbero trarti in inganno nella scelta. Questi sono, ad esempio:
- 49.39.00 – Altre attività di trasporto terrestre di passeggeri n.c.a.: si tratta di un codice ATECO in cui rientrano una gamma più ampia di servizi di trasporto terrestre di passeggeri, non classificati in altri codici
- 49.31.00 – Trasporto di passeggeri su strada. Questo codice viene utilizzato solitamente per i servizi di taxi.
Quali sono i requisiti per lavorare come NCC?
Se stai pensando di diventare NCC e lavorare come libero professionista o imprenditore in questo mercato, ci sono alcuni aspetti da considerare, relativi ai requisiti da possedere.
Abbiamo già parlato dei requisiti per diventare NCC, ma ecco una breve sintesi dei fattori più importanti da considerare:
- Avere la patente di guida B da almeno 3 anni;
Almeno 21 anni di età;
- Avere il Certificato di Abilitazione Professionale (CAP) o certificato KB;
- Aver completato l’iscrizione al Ruolo dei conducenti di servizi pubblici non di linea (Bollettone);
- Non avere pendenze di tipo penale;
- Aver completato gli obblighi scolastici, quindi avere almeno la licenza di terza media.
Solo dopo aver completato questo iter potrai accedere alla licenza NCC e, di conseguenza, avrai la possibilità di aprire una partita IVA come driver.
Qual è il regime fiscale di un NCC?
La scelta del codice ATECO non è l’unica cosa da fare se hai deciso di aprire una partita IVA. Un altro step importante riguarda il regime fiscale a cui aderire.
Gli NCC possono optare per diversi regimi fiscali, a seconda del loro fatturato annuo e di altre condizioni come, ad esempio, la necessità di scaricare dei costi.
Tra le opzioni disponibili, ci sono:
- Il regime forfettario, che offre una tassazione agevolata con un’aliquota ridotta (generalmente 15% o 5% per le nuove attività) sul reddito imponibile, ma è soggetto a limiti di fatturato e non permette di detrarre costi. Ciò significa che tutte le spese sostenute per l’attività, come carburante, manutenzione del veicolo e assicurazioni non possono essere dedotte dal reddito imponibile. Il limite di fatturato è fissato, ad oggi, a 85.000€ l’anno, ma le leggi fiscali possono cambiare continuamente e, per questo, ti consigliamo sempre di fare una verifica prima di decidere il regime fiscale
- Il regime ordinario, invece, prevede una tassazione basata sul reddito effettivo, calcolato come differenza tra ricavi e costi deducibili. A differenza del forfettario, con questo regime potrai dedurre diversi costi aziendali, come spese per il veicolo, costi di gestione, spese per il personale, interessi sui prestiti, ammortamenti e molto altro. Dall’altra parte, però, la contabilità è più complessa e avrai più obblighi da gestire (come ad esempio, l’IVA, che non c’è nel regime forfettario).
Come funzionano i contributi INPS per un driver NCC?
Per quanto riguarda i contributi previdenziali, i driver NCC possono iscriversi all’INPS Gestione Artigiani, che prevede un pagamento annuale minimo di 3.905,76 € (costituito da 3.898,32 € di IVS fisso e 7,44 € di contributo maternità) fino ad un reddito annuale di 16.243,00 €. Sull’eccesso, invece, viene calcolata una percentuale del 24%.
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